Tech trends, come l’IT può guidare la crescita
Tech trends, come l’IT può guidare la crescita

Tech trends, come l’IT può guidare la crescita

Autore: 4wardPRO

#DigitalTransformation      #impresoftgroupnews

 

Per chi si trova a dover definire le strategie aziendali dei prossimi anni, la priorità non è più tanto decidere se la pandemia si possa ormai considerare superata o meno. Il vero nodo della questione è capire come l’imprevedibile successione di vicende degli ultimi due anni abbia cambiato lo scenario e come l’IT possa contribuire ad assorbirne l’impatto e individuare i relativi tech trends. 

Alcuni cambiamenti, infatti, si possono considerare definitivi, nonostante praticamente impensabili fino a poco tempo fa. Argomenti come sostenibilità, equità, resilienza, flessibilità e collaborazione sono all’ordine del giorno in una combinazione inedita. Esitare all’insegna delle abitudini del passato significa perdere competitività e in più, a lungo termine, anche la prospettiva ben peggiore di non riuscire più a rivelarsi attrattivi per i nuovi talenti.  

 

Tech trends, una nuova IT per nuove esigenze 

Di conseguenza, l’infrastruttura IT deve essere adeguata a supportare tempestivamente nuovi modelli aziendali. Ostacolare, per esempio, la domanda di smart working e flessibilità nel gestire il proprio lavoro rischia di rivelarsi controproducente. Meglio mettere i collaboratori nella condizione di potersi esprimere secondo le proprie esigenze, trovando il giusto compromesso con regole e priorità aziendali. 

Cloud e sicurezza sono sempre più imprescindibili e da ripensare in una nuova ottica. In modo non molto diverso da come è successo non poi così tanti anni fa con il BYOD (Bring Your Own Device), invece di contrastare la tendenza è meglio assecondarla, dotando i dipendenti di strumenti adeguati, o validando quelli personali, predisponendo un’infrastruttura cloud sovrastante in grado di garantire la continuità tra il perimetro interno ed esterno dell’azienda. Naturalmente, aggiornando anche le relative strategie di sicurezza informatica.  

Inoltre, aspetto ancora non abbastanza considerato ma altrettanto delicato, è necessario tenere conto di una maggiore condivisione nei processi decisionali, superando le barriere gerarchiche all’interno delle aziende. Una conoscenza più diffusa di tutti i passaggi e delle relative mansioni aiuta comprendere i rispettivi ruoli, capire le esigenze e collaborare in modo più efficiente, aumentando velocità e qualità delle decisioni.  

 

1. Mobilità, dati e sicurezza: combinazione vincente 

Un percorso non certo facile e neppure breve. È, però, utile e possibile individuare alcuni punti dai quali partire, prima di tutto, gli strumenti. Se il cloud è probabilmente il più consolidato tra i tech trends e ormai una direzione obbligata, bisogna decidere tempi e modalità. Significa cercare un provider in grado di garantire prestazioni, affidabilità e continuità operativa, non senza le relative considerazioni economiche.  

Lato utente, invece, implica individuare dispositivi, modalità di connessione e, soprattutto, interazione con le risorse aziendali, indispensabili da una parte, altrettanto rischiose dall’altra senza un controllo attento degli accessi e un’attenta definizione del perimetro. 

Più ancora di dispositivi e tecnologie, il discorso ruota intorno al vero valore per un’azienda: i dati. Quelli ai quali un utente deve poter accedere e gli stessi da difendere con la massima attenzione. Oltre a garantire accesso e libertà d’azione compatibili con le condizioni di sicurezza, è importante investire in strumenti di analisi, non più solo in chiave consultiva, ma anche e soprattutto in ottica predittiva. Fornire cioè supporto alle decisioni indicando i possibili scenari.  

La Data Analytics è uno dei fattori chiave per un’azienda moderna. Raccogliere i dati è un passaggio cruciale, così come organizzarli, elaborarli e tradurli in informazioni su misura per le varie figure aziendali, offrendo anche un canale di comunicazione sul quale sia più facile confrontarsi a diversi livelli.  

 

2. Cybersecurity nell’Hybrid Work 

Tutto questo non può naturalmente prescindere da un aspetto molto delicato: la sicurezza. Al di là dei casi di cronaca e di tante semplificazioni, il problema è reale e concreto. Ancora di più, quando si parla di dati aziendali, spesso raggiunti proprio grazie a dispositivi personali o connessioni domestiche e pubbliche non abbastanza protette. 

Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, tutto questo non significa limitare il raggio d’azione dell’utente. Semplicemente, sfruttando le competenze di un partner specializzato, si tratta di trovare la soluzione in linea con le proprie esigenze. 

Puntando anche sulle potenzialità del cloud, mettere in sicurezza l’infrastruttura IT di un’azienda distribuita non è un sogno. Partendo per esempio da connessioni VPN, in grado di garantire una prima barriera contro intrusioni, soprattutto quando si lavora su connessioni non sotto il controllo diretto dei responsabili IT.  

Inoltre, forme di autenticazione a più fattori e legate alla biometria, impronte digitali ma sempre più spesso anche riconoscimento visivo, alzano il livello di difesa in fase di accesso rispetto alla procedura più tradizionale con login e password.  

Un utente deve anche essere in condizione di lavorare sempre con le versioni più aggiornate dei software, non solo quelli specifici per la sicurezza, ma anche le applicazioni aziendali. Quando è disponibile un aggiornamento e una connessione in grado di garantire il completamento, l’operazione dovrà essere avviata. In alternativa, può essere utile valutare se sia il caso di limitarne temporaneamente il raggio d’azione fino al momento in cui non sarà possibile eseguire l’aggiornamento. 

Il tutto, completato da un’attività continua di sensibilizzazione – per ridurre il rischio di esporsi ai pericoli informatici – e dalla relativa formazione su come riconoscere potenziali situazioni a rischio ed evitarle. Meglio ancora, se con la possibilità di contare in ogni momento su un supporto da remoto. 

 

3. Il valore dell’Intelligenza Artificiale (AI) 

Tra le tecnologie emergenti da tenere in considerazione, è d’obbligo dedicare attenzione alla ormai consolidata Intelligenza Artificiale (AI).  

Oggi, un’azienda è in grado di convalidare procedure e decisioni, testare e offrire anche maggiore trasparenza. L’AI rappresenta, di conseguenza, una risposta all’aumento della complessità dei processi, qualcosa di inevitabile quando si parla di flessibilità, azienda aperta e del volume di informazioni da gestire. 

Le applicazioni possono essere diverse. Dal punto di vista aziendale, una delle più importanti è la data analytics. Eventualmente con il supporto di esperti del settore, la gran quantità di dati oggi disponibile in un’infrastruttura IT può facilmente trasformarsi in valore strategico, ad esempio superando la tradizionale business intelligence con analisi a posteriori, in favore di stime predittive. Ciò vale sia su potenziali scenari economici, finanziari e operativi, sia per tutti coloro che desiderano tenere sotto controllo lo stato di salute dei macchinari e prevenire guasti con una manutenzione preventiva.  

In settori come la formazione o l’assistenza, l’Intelligenza Artificiale può essere sfruttata a supporto della realtà virtuale. È ideale per costruire scenari con i quali cimentarsi e farsi trovare pronti al momento giusto, oppure per individuare componenti di macchinari potenzialmente esposti a usura o guasti prima che questi si verifichino. 

Per quanto queste nuove sfide possano a volte preoccupare, se non spaventare, è possibile affrontarle al meglio, soprattutto affidandosi a un partner specializzato, pronto ad analizzare le esigenze specifiche e a trasformarle in soluzioni personalizzate. Nonostante uno scenario voltato all’incertezza, guardare all’innovazione non tanto fine a sé stessa ma in relazione alle proprie esigenze è la strategia a lungo termine vincente. 

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