5 consigli utili per la migrazione da Google Workspace a Microsoft 365
5 consigli utili per la migrazione da Google Workspace a Microsoft 365

5 consigli utili per la migrazione da Google Workspace a Microsoft 365

Autore: Giuseppe Del Signore

Nella corsa all’aggiornamento tecnologico, in cui tutte le aziende si cimentano costantemente, bisogna districarsi nella scelta dei migliori prodotti per sopperire alle necessità dei processi aziendali, per rafforzarli o per renderli più semplici e fruibili. 

Vista la vastità di soluzioni che il mondo informatico mette a disposizione, ciò che offre un importante valore aggiunto è la possibilità di trovare la maggior parte dei servizi disponibili in un'unica piattaforma, limitando così la frammentazione di informazioni e facilitando i processi amministrativi. 

1. Questioni di sicurezza

Tra le piattaforme cloud più utilizzate nel mondo Enterprise troviamo sicuramente i due colossi Google (con il suo Google Workspace) e Microsoft  (con il microcosmo di Microsoft 365). Nonostante entrambi abbiano un portafoglio di applicativi molto vasto è, a mio parere, nettamente in vantaggio Microsoft, per quantità e qualità delle soluzioni proposte e, soprattutto, per i sistemi di sicurezza che mette a disposizione per mantenere tutto protetto dagli attacchi malevoli.

Tuttavia, è ragionevole pensare che le aziende possano scegliere l’una o l’altra soluzione, ed è altrettanto ragionevole che le aziende di medie o grandi dimensioni e più attente alla sicurezza informatica si spostino da Google Workspace a Microsoft 365.

2. La User Experience

Quando ci si prepara al cambio della propria infrastruttura di riferimento, è importante raccogliere le informazioni di cosa si ha attualmente (passaggio indispensabile per sapere cosa è necessario riportare sulla nuova e cosa abbandonare, perché ormai in disuso od obsoleto) e preparare l’ambiente di destinazione per accogliere i propri dati, abilitando le funzioni necessarie ed evolutive. Ma ancor di più, è importantissimo (anche se spesso sottovalutato) valutare l’esperienza utente durante la transizione e cosa comporta, a livello tecnico, il lasso di tempo che impiega la migrazione dalla vecchia piattaforma di utenti e dati alla nuova. 

Questo limbo ibrido, in cui gli oggetti sono spartiti tra le due realtà, è il cuore di ogni progetto di migrazione. A seconda delle dimensioni dell’azienda (sia in termini di utenti, sia in termini di dati da elaborare) la migrazione può richiedere da qualche settimana, a mesi se non… anni.

È ovvio però che l’azienda non può fermarsi, mentre sta affrontando questo cambiamento tecnologico. Non può interrompere il turnover (persone che cessano la collaborazione, nuovi utenti che vengono assunti): non può congelare la continua produzione e manipolazione di dati; anche se sono presenti due ambienti completamente separati, che, anzi, devono funzionare con il minor disservizio possibile, durante tutto il periodo di transizione.

3. I tool di migrazione

Un’attenta analisi è indispensabile per riuscire ad intraprendere questo viaggio e i tool di migrazione nativi o di terze parti sono i nostri migliori alleati, per raggiungere l’obiettivo. 

Nello specifico, sono descritte brevemente le possibilità che mette a disposizione il tool nativo di Microsoft per la migrazione e la coesistenza con Google Workspace, grazie all’utilizzo delle Google API.

Innanzi tutto, identifichiamo cosa la soluzione Microsoft ci permette di trasportare su Microsoft 365:

  • Elementi di posta
    • Mail
    • Meeting room
    • Calendari
    • Contatti
  • File
    • Copia degli elementi di GDrive
    • Condivisioni interne degli oggetti di GDrive
    • Conversione degli elementi GDocs in Office 

Come detto, Google Workspace ha una struttura relativamente semplice, quindi la mera copia dei dati è abbastanza agile. Per ciò che concerne la coesistenza dei due ambienti, esistono funzionalità molto avanzate, rispetto alla migrazione di qualunque altro sistema di terze parti non Microsoft. 

A livello tecnico, questa soluzione permette agilmente di aggiungere nuovi elementi alla sincronizzazione, ma soprattutto permette uno switch automatico dalla vecchia cassetta postale Gmail alla nuova cassetta postale Outlook - confermando semplicemente il completamento della migrazione in corso. Per rendere questo possibile, è necessario dichiarare due domini di terzo livello o più in modo che le API possano gestire in autonomia le funzioni di reindirizzamento del flusso di posta a seconda di quale attualmente è la cassetta postale primaria. 

L’esperienza utente, in questo periodo di limbo, sarà molto flessibile, in quanto due identità su sistemi diversi saranno in grado di:

  • Visualizzare la disponibilità in calendario in ambo le direzioni
  • Eseguire la prenotazione di una sala riunioni valida per entrambi
  • Condividere e gestire file

Oltre a questo, è possibile per gli utenti ancora in GWork, eseguire un’abilitazione parziale per permettere, ad esempio, di cominciare ad utilizzare Teams per la collaborazione più diretta e organizzata con il resto del proprio gruppo di lavoro o per indire delle riunioni più strutturate. 

4. Un nuovo mondo di servizi 

Insomma, spostare gli strumenti di collaborazione dalla soluzione Google Workspace al mondo Microsoft 365 non solo è vantaggioso per tutti i servizi disponibili nella nuova piattaforma, ma anche perché permette un passaggio morbido e il meno impattante possibile, dove l’utente sarà in grado di apprezzare gradualmente il cambio della tecnologia senza soffrire continui blocchi e interruzioni, che potrebbero influenzarne negativamente l'adozione.

5. La formazione per l'adozione efficace

Per concludere, la tecnologia ci aiuta in questo viaggio verso l’innovazione e permette di rimanere connessi ed operativi, anche nel periodo di transizione. Ma per avere una trasformazione veramente di successo è fondamentale investire in formazione. Per una conversione efficace dei sistemi informativi, è necessario mostrare ed insegnare agli utenti come lavoreranno nel futuro e come utilizzare questi nuovi strumenti a loro beneficio.

Migrare non è un task ,ma un percorso. Contattaci ora per cominciare il tuo percorso di Digital Transformation. 

Giuseppe Del Signore

Giuseppe Del Signore

Da 15 anni lavora nel mondo della consulenza IT, ricoprendo diversi ruoli. È Microsoft 365 Administrator Expert con base Messaging Administrator.
Ora in 4wardPRO segue principalmente i progetti di implementazione e migrazione della posta e quelli di fonia.
Non si definisce semplicemente un "appassionato di tecnologia", ma un vero " technodipendente".